Gli eurodeputati del Parlamento europeo hanno adottato una risoluzione a favore del divieto della sorveglianza di massa alimentata dall’Intelligenza Artificiale e dal riconoscimento facciale negli spazi pubblici.
Con una maggioranza di 71 voti, gli eurodeputati si sono schierati con la relazione di Petar Vitanov che sostiene che l’AI non deve essere permessa per invadere i diritti fondamentali.
Vitanov ha sottolineato che l’IA non ha ancora dimostrato di essere uno strumento completamente affidabile da solo.
Ha citato esempi di individui a cui sono stati negati i benefici sociali a causa di strumenti AI difettosi, o di persone arrestate a causa di un riconoscimento facciale impreciso, aggiungendo che “le vittime sono sempre i poveri, gli immigrati, le persone di colore o gli europei dell’est. Ho sempre pensato che questo succede solo nei film”.

Nonostante il sostegno della maggioranza generale del rapporto, i membri del Partito Popolare Europeo – il più grande partito dell’UE – hanno tutti votato contro il rapporto, a parte sette eccezioni.
Dietro questa disputa c’è un disaccordo fondamentale su ciò che esattamente costituisce una violazione delle libertà civili quando si utilizzano strumenti di sorveglianza AI.
Ci sono politici come l’eurodeputata Renew Europe Karen Melchior, che ritiene che “il profiling predittivo, la valutazione del rischio dell’AI e i sistemi decisionali automatizzati sono armi di “distruzione matematica”, tanto pericolose per la nostra democrazia quanto le bombe nucleari lo sono per le creature viventi e la vita”.
“Distruggeranno i diritti fondamentali di ogni cittadino” ha riferito.
Nel frattempo, i deputati centristi e conservatori tendono ad avere un approccio più cauto nel vietare completamente le tecnologie AI.
Indicando la cattura di luglio dei sospetti assassini del giornalista olandese Peter R. de Vries grazie all’AI, il commissario agli affari interni Ylva Johanssen ha descritto questo importante caso come un esempio di “tecnologia digitale intelligente utilizzata in difesa dei cittadini e dei nostri diritti fondamentali“.
“Non mettere la protezione dei diritti fondamentali in contraddizione con la protezione delle vite umane e delle società. Semplicemente non è vero che dobbiamo scegliere. Siamo capaci di fare entrambe le cose”, ha aggiunto Ylva Johanssen.
La Commissione ha pubblicato la sua proposta per una legge europea sull’intelligenza artificiale in aprile.
L’associazione globale per i diritti umani, Fair Trials, ha accolto con favore il voto, definendolo un “risultato storico per i diritti fondamentali e la non discriminazione nell’era tecnologica“.
Articolo originale: https://artificialintelligence-news.com/2021/10/07/meps-back-ai-mass-surveillance-ban-for-the-eu/