
Regolamentazione Europea Intelligenza Artificiale
La regolamentazione europea dell’intelligenza artificiale è stata presentata ufficialmente dalla Commissione Europea, dopo diversi mesi d’attesa.
Lo scopo è piuttosto “semplice”, ovvero quello di indicare gli utilizzi consentiti e quelli invece proibiti per garantire la privacy e diritti di tutti i cittadini europei.
Le regolamentazioni andranno a coprire gran parte degli ambiti AI, con un occhio di riguardo alla tematica sul riconoscimento facciale.
Il regolamento dell’UE sull’uso dell’IA stabilisce multe pesanti per chi non rispetta le leggi, fino a 30 milioni di euro o il 6% del fatturato totale.
Gli autori della legislazione hanno scritto:
“Alcuni usi e applicazioni dell’intelligenza artificiale possono generare rischi e causare danni a interessi e diritti che sono protetti dal diritto dell’Unione. Tale danno potrebbe essere materiale o immateriale, nella misura in cui riguarda la sicurezza e la salute delle persone, la loro proprietà o altri diritti e interessi fondamentali individuali protetti dal diritto dell’Unione.”
Un quadro giuridico che stabilisca un approccio europeo sull’AI è necessario per promuovere lo sviluppo e l’adozione di un’intelligenza artificiale che soddisfi allo stesso tempo un alto livello di protezione degli interessi pubblici, con particolare attenzione sulla salute, la sicurezza, i diritti e le libertà fondamentali delle persone. Le quali sono fortemente riconosciute dall’Unione Europea.”
Fuori dall’Europa invece non sono propriamente di questo avviso, dato che la Casa Bianca, in una dichiarazione rilasciata dall’ufficio per la scienza e la politica tecnologica, ha chiesto all’Europa di non regolamentare eccessivamente l’IA.
“L’Europa e i nostri alleati dovrebbero cercare di evitare modelli di regolamentazioni pesanti che possano compromettere l’innovazione.”
L’UE ritiene invece di dover adottare un approccio che tenga più in considerazione l’aspetto umano, evitando situazioni di dubbio criterio che altri paesi adottano da qualche tempo, come il punteggio di scala sociale, giusto per citarne uno.
L’Unione Europea quindi continua sul suo percorso di trasparenza già tracciato con il GDPR, adottando una strategia molto rigida su tutte le applicazione che utilizzano AI.
La proposta di regolamentazione ora dovrà attraversa tutte le varie fasi necessarie per l’approvazione, quindi ipoteticamente ci vorrà qualche anno prima della sua effettiva applicazione.