La spiegazione dell’Intelligenza Artificiale
Quando si parla di AI non stiamo definendo una parola numerabile, ovvero un’AI, oppure tante AI.
L’AI è una disciplina in campo scientifico, così come tutte le altre possibili discipline che vi vengono in mente.
Abbiamo la matematica oppure le matematiche. Hanno un concetto diverso, giusto?
L’intelligenza artificiale sta assumendo un significato diverso praticamente ogni giorno. Questioni di marketing, notizie da click-bait, filosofia e quanto altro possa venirvi in mente.
Perché?

Cos’è l’Intelligenza Artificiale
Per molte persone l’intelligenza artificiale è quella “entità” capace di superare l’intelligenza umana. Per altre persone o per determinate aziende, invece, la AI è l’insieme di tecnologie per elaborazione dati oppure ancora, qualcosa che può essere inserito giusto per aumentare le vendite e far definire qualcosa di molto più cool.
Cerchiamo di dissipare un po’ di fumo e confusione, parlando dei diversi settori di applicazione e tutte le varie ed incredibili differenze.
Se parliamo di intelligenza artificiale non può non venire in mente il più grande settore attualmente in voga, in questo campo, al mondo d’oggi.
La guida autonoma.
Le auto a guida autonoma hanno bisogno di un quantitativo di combinazioni e dati a dir poco impressionanti.
Quali vi vengono in mente?
La visualizzazione degli ostacoli fissi e quelli temporanei, la capacità di prendere delle decisioni in situazioni complesse e di emergenza, oppure, ancora, il valutare, ricercare, pianificare e migliorare il percorso, per portarci da un luogo ad un altro e moltissime altre situazioni che vi vengono in mente.
Immaginate di dover trasmettere tutta la vostra esperienza come guidatori e capacità di analizzare o predire le possibili situazioni, all’interno di un computer.
Possiamo definire quindi l’AI un computer? Ci torniamo più tardi.
Ognuna delle funzioni scritte poco fa, deve funzionare con precisione assoluta, dato che ne va della vita umana in molti casi. Le stesse identiche tecnologie possono essere anche usate per altri settori, pur sempre inerenti al trasporto magari, come la consegna della merce da parte di robot, oppure senza andare troppo lontano, e con tutte le differenze del caso, il pilota automatico degli aerei o delle navi.
Quindi l’AI ci aiuterà a migliorare i trasporti, i nostri viaggi, la nostra sicurezza? La risposta è sì ma potrebbe essere anche un bel “dipende”.
Già, perché l’intelligenza artificiale è appunto intelligente ma diventa tale grazie all’inserimento di dati da parte nostra.
Noi siamo gli artefici della creazione della AI e di tutte le sue sfaccettature e altre applicazioni, come ad esempio la personalizzazione delle informazioni.
Questa funzione ci colpisce ogni giorno, il più delle volte senza saperlo o senza farci troppo caso.
Come funziona l’Intelligenza Artificiale?
I consigli personalizzati e basati sul tuo storico e preferenze di visione (non solo) di Netflix e tutte le piattaforme streaming, oppure piattaforme audio, come Spotify.
Vogliamo parlare anche di tutti i consigli sulle piattaforme social? Il nostro “feed esplora” su Instagram è diverso rispetto al nostro amico, oppure le persone consigliate su Facebook, oppure gli articoli su Medium. Tutta questa personalizzazione è basata su algoritmi complessi che si basano sulla AI.
Un altro settore in cui possiamo applicare l’AI è quello relativo alle immagini oppure “semplicemente” al riconoscimento facciale, che di semplice non ha proprio nulla.
Questo strumento è ormai usato da anni, da parte delle aziende, governi, centri di sicurezza o luoghi sensibili come gli areoporti, oppure ancora dai social (tag automatici) e anche dai nostri smartphone, dato che da qualche tempo possiamo sbloccarli con il nostro viso.
Non tralasciamo anche il riconoscere e migliorare un’immagine prodotta da un nostro device.
Altro?

Campi di applicazione dell’Intelligenza Artificiale
Poi ci addentriamo su campi che possono sfociare anche nell’etica, come quella di “ricreare” un viso di un’altra persona su un corpo diverso.
Tecnica che in ambiente cinematografico si inizia ad utilizzare sempre più spesso per “riportare in vita” attori ormai, purtroppo, scomparsi.
Tale strumento viene utilizzato da alcune persone anche per scopi decisamente poco nobili e con risvolti che possono rivelarsi inquietanti e decisamente seri.
Quindi cos’è l’Intelligenza Artificiale? Siete confusi?
Non siamo soli, perché neppure chi lavora con l’intelligenza artificiale ne riesce a dare una definizione esatta.
Quali sono, quindi, i problemi attuali su cui dobbiamo ragionare?
Un po’ per moda, un po’ per marketing, ma ad ora per qualsiasi nuova tecnologia si inizia a parlare di Intelligenza Artificiale in maniera errata.
Torniamo indietro nel tempo, non di molto.
Un foglio di calcolo come excel qualche anno fa poteva essere confuso sicuramente come AI, perché far risolvere dei problemi matematici ad un computer, in millesimi di secondo, poteva essere sicuramente vista come la risoluzione dettata da un’intelligenza migliore di noi.
Il confine potrebbe apparire molto sottile ma vi assicuro che il funzionamento di un foglio di calcolo da quello della AI è separato da un abisso.
Oppure vogliamo parlare di come la fantascienza nelle opere quali film o libri, abbiano mostrato una visione assolutamente distorta dell’AI?
Inutile girarci troppo intorno, l’essere umano viene condizionato molto facilmente ed in poco tempo. Se quel lasso di tempo inizia ad espandersi, progressivamente andiamo verso l’assoluta convinzione di quello che prima poteva essere solo un ragionevole dubbio.
Difficilmente ci saranno nel prossimo futuro creature che trascendono il concetto di vita stessa come gli umanoidi presenti in Westworld. Sarebbe bello? Forse.
La verità è che le opere possono rappresentare lo spaccato della società, dove i robot non sono altro che creature in cui le persone nascondono la loro alienazione verso un mondo diverso da come lo avevamo immaginato.
Potrebbe anche darsi che vogliamo ricercare il senso della vita in contesti che sentiamo non ci appartengano oppure superiori al nostro intelletto?
Probabilmente sarebbe appagante poter in futuro chiedere ad un robot di spiegarci il senso dell’esistenza.
Ricordiamoci però che un robot è un’insieme di dati, inseriti da noi esseri umani, “niente di più”.
Tristi? Non dovreste.

Un’altra problematica potrebbe essere ricercata nel far eseguire operazioni semplici, che in realtà sono complicate.
Facciamo un esempio.
Da buon appassionato di Basket cercherò di farvi comprendere la difficoltà di cose che noi riteniamo invece piuttosto semplici, anzi, di routine.
Un cestista che si appresta a tirare il pallone, valuta la sua posizione di tiro, magari osserva la sua posizione dei piedi, studia la traiettoria che dovrà far fare al pallone, quest’ultimo viene tenuto in mano con una stretta muscolare adatta a non perderlo e poi la capacità di adeguare la forza per poter far sì che il pallone possa raggiungere il cesto.
Questa è abitudine, esperienza ed evoluzione “umana”.
Come reagirebbe Lebron James se nel momento decisivo del game si ritrovasse in mano un pallone con un peso diverso da quello standard e su un campo che, magicamente, ha modificato leggermente le sue dimensioni?
Probabilmente non bene.
Senza averne piena consapevolezza, l’intelligenza artificiale viene usata quotidianamente.
Qualche esempio?
- Taggare gli amici attraverso il riconoscimento facciale sui social network.
- Avviare conversazione con i chatbot attraverso un sito.
- I dialoghi con Alexa e l’avviso che ci informa di ricevere un pacco.
- I suggerimenti, come già accennato, nelle piattaforme streaming.
- Le auto a guida autonoma.
- Macchine robotiche che operano i pazienti.
Questo è proprio il senso dell’intelligenza artificiale, ovvero quello di rendere le nostre vite più semplici, con la capacità il più delle volte di non farsi accorgere della loro esistenza.
Quali caratteristiche dovrebbe avere l’intelligenza artificiale?
Sicuramente essere autonoma nell’eseguire delle funzioni complesse senza essere seguita nei vari passaggi da una figura umana, e un’altra caratteristica fondamentale è quella di adattarsi, diventando più intelligente grazie all’esperienza.
Attenzione però al significato delle parole.
L’intelligenza non è un dato misurabile come quello di una scossa di terremoto. L’intelligenza di una persona è differente da quella di un’altra, proprio per il suo campo d’applicazione.
Anche nell’intelligenza artificiale vale lo stesso identico discorso, i campi d’applicazioni sono differenti.
L’algoritmo per replicare la voce di un individuo è più intelligente del filtro antispam che protegge la nostra email?
Cos’è l’intelligenza artificiale e come viene creata.
La creazione della AI viene effettuata attraverso computer che non comprendono ancora il loro scopo.
In maniera più semplice potremmo definirla come:
l’evoluzione che rincorre il suo padrone.
Facciamo un esempio utilizzando un personale concetto filosofico.
Può un essere umano considerarsi inferiore rispetto ad un futuro umano dotato di organi cibernetici? Sapendo ovviamente che quell’organo cibernetico è stato creato in passato da un umano con organi reali.
Detto ciò ho formulato una mia definizione per definire l’intelligenza artificiale.
Definizione dell’Intelligenza Artificiale
L’intelligenza artificiale è La scienza capace di aiutare l’essere umano in compiti astratti e concreti, in modo del tutto nuovi e diversi rispetto agli anni precedenti, avendo come “vantaggio” quello di trascurare qualcosa di assolutamente intimo che l’essere umano possiede, ovvero l’emozione.
Oppure
L’intelligenza artificiale può essere un insieme di tecnologie per permettere alle macchine di eseguire compiti con un comportamento ed un livello simile a quello umano. Questo sistema deve comprendere le regole necessarie per prendere decisioni e il ragionamento per giungere a determinate conclusioni.
L’obiettivo finale dell’intelligenza artificiale è quello di creare sistemi che possano essere potenti come il cervello umano, in modo tale da aiutare l’essere umano in modo mai sperimentati prima.